BiscionVillageProject

arte di(versi)
SOLTANTO I PAZZI E I VILI...
da un'idea di Mario Flamigni

a cura del COLLETTIVO DERIVA
2004 / 2005



Ci siamo reincontrati dopo l'esperienza di "La Poesia Ha Luogo / Ha Luogo La Poesia" del 1998, anche se non ci siamo mai persi. Ci siamo sentiti vicini durante le giornate del G8 a Genova e ci siamo rivisti. Come stai? Come va? è rimbalzato tra di noi come una di quelle palle (magiche?) che non sai mai dove finiscono. Potrebbe andare meglio. - Bene, il lavoro, i figli... E le risposte si sono fermate, per non scavare nelle difficoltà. Dobbiamo fare qualcosa è uscito in coro, quasi a rendere esplicito il motivo del nostro incontro. Che cosa facciamo? - Le nostre poesie - Ci vuole un contenitore. Abbiamo incominciato a leggere fumando e bevendo alligatori. La poesia è già, per il solo fatto di essere, un atto di resistenza, soprattutto adesso, in questo momento, nel 2004. Era difficile anche nominare la parola guerra. Tutti i gesti creativi - Una situazione in cui parole, gesti, suoni siano loro stessi, senza mediazioni, interferenze, convenienze. Il desiderio era quello di uscire dalle immagini, dal loro mercato e trovare una strada, un percorso interpretativo. Che cosa è vero e che cosa non lo è? Abbiamo pensato che era necessario mettere insieme più capacità espressive. E il gruppo si è allargato ed anche gli spazi e il nostro bisogno. La situazione prendeva forma incontro dopo incontro. Non dobbiamo strutturare troppo la cosa - Sono d'accordo - Abbiamo bisogno di creare una frattura tra ciò che è la creatività, l'espressività, la forma artistica e il quotidiano. Il tormentone, parafrasi di Céline, metafora di una guerra che riconosciamo come l'unica da combattere. La poesia non in quanto parola, rima, slogan, ma verso, colore, suono - Spontaneo, libero, non retorico. Il coro che ci inchioda, blocca come la luce diffusa di un monitor sintonizzato sulle ombre della morte, costantemente, tutte le ore, tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi da qualche anno e ancora per quanto non abbiamo possibilità di saperlo. La guerra non è finita è in effetti iniziata solo adesso. Dobbiamo fare qualcosa - Ma cosa sappiamo fare? - Ma cosa possiamo fare? - Ma cosa vogliamo fare? Le nostre risposte si sono fermate alle modalità di resistenza per non essere sconfitti.


...



PT


Mario Flamigni..........parola
Antonio Curotto..........parola
Giorgio Nouvion..........parola
Vito Ugo L'Episcopo..........parola
Massimo Canepa..........voce
Gino Rebora..........suono
Pino Tipaldo..........colore






Ma impossibile rifiutare la guerra, Ferdinando,
soltanto i pazzi e i vili rifiutano la guerra
quando la poesia è in pericolo




...............intro...............



Antonin Artaud_Poéte Noir.....PT.....coro

GN_oggi dal mare...
...VUL_Colon Rap
MF_stranito schietto oblio...
...AC_20 Più 20



Antonin Artaud_Horripilation.....PT.....coro


AC_Gli occhi levantini......GN_D'ose D'amore
MF_sfiorami nei miei pensieri......VUL_Caos




Antonin Artaud_Lune.....PT.....coro


VUL_Tarot...MF_come quando...

AC_L'atto distorto......GN_Della Primavera



Antonin Artaud_La Marée
.....PT.....coro


MF_respirare sogni......AC_come di prismi...


GN_La volta che......VUL_Assenzio e Dissenzio




Pino Tipaldo
...MF_grande fabbrica in Italia......final



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